“Il privilegio dell’ultima onda” di Michele Cioffi

Per Michele Cioffi, dopo il libro, un cortometraggio ed uno spettacolo teatrale.

Il successo lo ha travolto con premi prestigiosi.

Ilaria Solazzo, giornalista pubblicista e blogger, ha intervistato per noi di “Cool Magazine International” Michele Cioffi.

Intervista

Ilaria – Da un dolore un blog. Da un blog un libro. Raccontaci.
Michele – Ben ritrovata Ilaria, in realtà da un dolore è nata una necessità, quella di tornare a prendere in mano una penna e scrivere, rispolverando una vecchia passione giovanile, tirando fuori dalla mia Anima le scorie che inevitabilmente ci portiamo dentro quando subiamo uno stop forzato. Scrivere, come ho sempre dichiarato, è stato terapeutico per me, mi ha salvato la vita in un certo senso. Tutto ciò che rimane inespresso verso l’esterno rischia di deflagrare dentro di noi creando situazioni psicologiche spesso irrimediabili. Bisogna sempre dare forza ai nostri pensieri, liberarli e cercare ristoro spesso solo dal fatto di esserci riusciti. Da questa necessità, un po’ per gioco un po’ per sfida, ho cominciato a pubblicare i miei pensieri su un profilo Instagram che in quel momento, era l’estate 2018, contava forse una sessantina di contatti. Eppure, fin dal primo pensiero pubblicato, cominciai a ricevere apprezzamenti sulla mia scrittura, ma soprattutto sul fatto che essa induceva a riflettere. Il resto di questo racconto è l’esplosione mese dopo mese di questo blog che ora, dopo quattro anni, conta 30 mila Anime. Così circa 15 mesi fa, ho sentito la seconda necessità forte provenire dal mio Cuore, quello di realizzare il mio libro “Non avrai bisogno di chiedere” del quale vi ho parlato nelle precedenti interviste.

Ilaria – Un inaspettato successo ha trasformato il tuo progetto editoriale in uno spettacolo teatrale. Parlacene.
Michele – Dopo la pubblicazione del mio libro, ho subito avuto forte la percezione che potesse essere un libro meritevole di poter entrare nelle case di tantissime persone. La sensazione mi veniva offerta dal fatto che Cuore e Anima trasudavano da ogni pagina. Non avendo una casa editrice a supportarmi, ero ben consapevole che avrei faticato tantissimo per fornire gambe e braccia al mio libro per raggiungere questo obiettivo. L’unica strada percorribile è stata quella di vivere con passione questo sogno 24 ore al giorno, con abnegazione, forza, perseveranza e duttilità. Dopo circa 8/9 mesi, è arrivata, e se ci fate caso tutto viene alimentato dalle proprie necessità, la terza percezione forte in ordine temporale. Quella di portare in scena i quattro capitoli autobiografici del mio libro, intitolati: La Caduta, La Scelta, il Mare e la Rinascita nella Rinuncia, il tutto rappresentato da ogni forma di arte, dalla musica dal vivo, alla danza, alla narrativa fino a passare per la pittura estemporanea. Lo spettacolo da me sceneggiato, “Se ascoltato, il cuore cura sempre”, che conta la regia di Mino Sferra, gli arrangiamenti di Elisa Castells e le coreografie di Simona Retrosi, ha già effettuato tre repliche e sta per andare in scena il 16 settembre a Cittanova Reggio Calabria, e il 29 ottobre a Casalecchio di Reno Bologna. È, al pari del libro, un vero viaggio emozionale che dalla caduta interiore ci porta a rinascere poggiando su precise scelte musicali e coreografiche che accompagnano nel viaggio lo spettatore.

Ilaria – Ma a Dio nulla è impossibile ed infatti è divenuto in seguito anche un cortometraggio. Quali le tue riflessioni a seguito di tanto Amore?
Michele – Vero, verissimo. Ultimo in ordine di tempo, poiché lo abbiamo finito di girare l’11 luglio 2022, è nato anche un cortometraggio in particolare dedicato al Mare, dal titolo “Il Privilegio dell’Ultima Onda”, che vuole essere un dono da parte mia a quello che come elemento più di ogni altro mi ha reso Uomo insieme agli insegnamenti dei miei genitori: il Mare appunto. Nulla più del Mare può insegnarci i veri insegnamenti di resilienza, perseveranza ed insistenza che poi, oltre ad essere alla base della vita, sono gli elementi che contraddistinguono l’onda del mare. Le mie riflessioni sono da un lato di incredulità, dall’altro di profondo orgoglio. In soli 40 giorni il Cortometraggio ha già vinto 2 titoli assoluti e 4 menzioni d’onore oltre ad un numero imprecisato di finali ancora da compiere, prima tra tutte quella del prossimo 17 settembre al Premio penisola Sorrentina. “Oltre l’Amore c’è solo l’Amore”, così recita un mio aforisma, ed è questo il frutto di tanta passione che sto mettendo nei miei lavori insieme a una squadra fantastica.

Ilaria – In quale location suggestiva della nostra penisola è stato realizzato il cortometraggio?
Michele – Il cortometraggio che ricordiamo avere, oltre la mia sceneggiatura, la regia di Stefano Aufiero, i movimenti scenici e coreografici di Simona Retrosi, un cast meraviglioso composto da Mino e Lorenzo Sferra e dalla giovanissima Sofia Proietti, è stato girato per intero nella splendida Vietri sul Mare, dove il cast e il supporto tecnico, finalizzato anche dall’aiuto regista Antonio Novi e dal tecnico del suono Mike Priore, ha potuto in soli tre giorni realizzare quella che la critica ha già definito una vera carezza cinematografica per l’Anima.

Ilaria – Ti chiediamo un aggettivo per ogni attore che ha preso parte al tuo prestigioso corto emozionale.
Michele – Partirei da Lorenzo Sferra. Ho voluto fortemente che lui, nonostante la sua giovane, età fosse il protagonista di questo corto, perché è un ragazzo davvero “camaleontico”, sa fare tutto, ha sempre voglia di misurare le proprie forze e di migliorarsi costantemente. Quanto a Mino Sferra direi che l’unico aggettivo per lui sia “monumentale”: oltre 40 anni di esperienza teatrale e cinematografica ne fanno un esempio da seguire; al massimo delle sue capacità ha interpretato una saggezza del mare che resterà impressa per sempre nei telespettatori. Poi la giovane Sofia Proietti, per la quale direi trascendente, freschezza, versatilità e bellezza limpida ne fanno una giovanissima artista che con gli insegnamenti dei suoi genitori e della sua maestra di danza Simona Retrosi ha saputo mettere in scena un ruolo meraviglioso.

Ilaria – Sei soddisfatto del successo che stai ottenendo in questo periodo?
Michele – Sono soddisfatto di continuare a fare le cose che mi piace fare mettendoci tutto me stesso. Il successo, se così possiamo chiamarlo, ne diviene poi una conseguenza ma non un’ossessione. Tutto è estemporaneo in questa vita, ma se riusciamo a fare le cose davvero sentendole con il Cuore allora dentro di noi sarà sempre un successo.

Ilaria – “Il dolore trasformato in Amore” ha generato un fiume di emozioni forti. Tua moglie e tua figlia sono contente di quanto sta succedendo attorno a te?
Michele – Senza Amore, non solo non si potrebbero affrontare i dolori, ma non si riuscirebbe neanche a superarli, tutto è Amore, tutto è passione. Aufeben e Streben dicevano i romantici, e avevano ragione a mio avviso: dolore e sforzo in nome dell’Amore per rinascere più forti. Quanto alla mia famiglia, loro sono il punto di forza che mi supporta in ogni circostanza. Per noi, organizzare tutto, compresa l’assistenza di mio padre è sempre molto difficile, e senza il loro aiuto non ce l’avrei mai fatta, ma questo a prescindere dal mio libro e dalle cose belle che sono venute poi dopo. Ritengo, da quello che mostrano, che siano contente e orgogliose sicuramente, ma sempre bene improntate a farmi rimanere, come giusto che sia, con i piedi ben saldi a terra.

Ilaria – Tuo padre cosa ti ha rivelato quando gli hai esternato che l’Italia intera conosce la vostra storia?
Michele – Mio padre ha sentito tutto sulla pelle vivendo così come sempre fatto per tutta la sua vita, in modo concreto e pacato. Alcune volte ha esternato il suo orgoglio, altre i suoi moniti a fare sempre le cose perbene e con il Cuore. Io e lui abbiamo un rapporto speciale, quasi simbiotico, e tutto quello che ho fatto è dedicato a lui. Non c’era la smania di far conoscere la nostra storia a tutta l’Italia, ma c’era la voglia di donare lui in modo insolito rispetto a quello che già reciprocamente facciamo ogni giorno, tutto l’Amore di cui sono capace e dirgli GRAZIE.

Ilaria – Che rapporto hai tu con Dio e con la Chiesa?
Michele – Un rapporto inversamente proporzionale. Cresce a dismisura il primo poiché diminuisce sensibilmente il secondo, verso la Chiesa. È un rapporto diretto verso Dio, come dice il caro Don Luigi Verdi della Fraternità di Romena, non si può perdere tempo in Chiesa a convincere gli pseudo cristiani dell’esistenza di Dio, piuttosto bisogna andare per la strada a far comprendere le persone che se vedono una persona in difficoltà non ci si può girare dall’altro lato. Ecco questo è il concentrato del mio rapporto con Dio, fare per gli altri senza bisogno di chi deve per forza di cose convincermi di qualcosa.

Ilaria – Quali i tuoi progetti futuri?
Michele – Tante cose all’orizzonte, di alcune non posso parlarne ancora, ma sicuramente il proseguo del tour teatrale, la partecipazione al prossimo Casa Sanremo Writers come ambasciatore alla cultura di Mediavox Magazine e l’uscita del mio secondo libro.

Ilaria – Saluta i nostri lettori con un tuo aforisma.
Michele – “Quello che è futile lo cerca la mente, quello che è necessario lo cerca il Cuore”.

 

COOL MAGAZINE INTERNATIONAL 2022 © RIPRODUZIONE RISERVATA

Questa intervista è stata rilasciata telefonicamente dall’autore Michele Cioffi alla giornalista pubblicista Ilaria Solazzo. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633).